Ieri grande appuntamento con il Palio di Legnano, una tradizione storica che dura dal 1176 e che ogni anno vede sfidarsi 8 contrade: San Martino, San Bernardino, Legnarello, Sant’Erasmo, La Flora, San Magno, San Domenico e Sant’Ambrogio, che presidiano le diverse zone della Città.
Una meravigliosa sfilata, con partenza da Piazza Carroccio ed arrivo allo Stadio Mari, dove viene disputata la corsa, il cui vincitore raggiunge l’obiettivo dell’ambito Crocione, che come da tradizione viene consegnato e portato da tutti i contradaioli nella propria chiesetta, dove resta appeso sull’altare per un lungo anno, in attesa della successiva edizione.
Fanno il loro ingresso allo stadio Mari il Corpo musicale del Palio seguito dai gonfaloni della città di Legnano, di Regione Lombardia e del Palio di Legnano. Si apprestano ora a sfilare i cortei delle otto contrade rispettando l’ordine del numero di vittorie del Palio, chiude l’ultima vincitrice, San Martino.
Si evidenziano sia la bellezza degli abiti delle varie contrade, che quest’anno hanno avuto l’opportunità di esibirli alla città dopo le avversità temporali dell’edizione 2016, sia le fatture di abili mani sartoriali di signore volontarie delle varie contrade che per tutto l’anno con umiltà preparano queste preziosità.
Entrano in campo anche i bambini delle scuole primarie per cantare l’Inno d’Italia ovvero l’Inno di Mameli che ha decantato Legnano nel 1847 nella famosa frase “dovunque è Legnano”. Un momento emozionante, condiviso da tutti i cittadini.
Arriva il momento della corsa. Una corsa, sofferta tanto quanto emozionante. Otto contrade suddivise in due batterie da quattro. Per ognuna di esse, i primi due classificati si aggiudicano il privilegio di poter accedere alla finale.
San Martino e Sant’Erasmo nella prima batteria, San Domenico e Legnarello nella seconda.
Arriva il momento della finale. Gara dominata da Legnarello, partita dopo ben dieci partenze false, che dopo il trofeo Memorial Favari, meglio conosciuto come Provaccia, si aggiudica anche il Palio.
San Martino sempre al secondo posto non è riuscito nel sorpasso. Chiudono al terzo posto Sant’Erasmo e al quarto posto San Domenico.
Motivo di soddisfazione non solo per i contradaioli della vincente, ma in generale una gioia indescrivibile per chiunque abbia passione per questo mondo.
Perché la contrada non si limita soltanto al Palio, con sfilata e corsa, ma presuppone un anno di sacrifici, lacrime e sorrisi. Investimenti sia economici che di tempo. Preparazione per i fantini, che sono scelti a rappresentanza e per i cavalli.
Una tradizione del passato che continua a vivere nel presente, creando legami indissolubili tra bambini, ragazzi, famiglie intere.
Emozioni uniche, sensazioni da vivere.